Il Primo Premio Palm presso l'Università degli Studi di Camerino

Lo scorso Martedì 10 Giugno 2014, presso la SAD (Scuola di Architettura e Design "Eduardo Vittoria") dell'Università di Camerino sono stati presentati i progetti messi a punto dagli studenti della Classe 2^B della Scuola di Design del Prodotto Industriale sotto la supervisione del Prof. Francesco Ruffini, del Prof. Riccardo Diotallevi e del Tutor Fabio Rapanelli. 

Gli allievi si sono cimentati in ben 11 progetti diversi, i quali, su un contesto di riferimento reale hanno avuto l'opportunità che il loro sforzo progettuale sia stato di tipo pragmatico e concreto, e non solo creativo e astratto. 

Firefly (progetto di Tatiana Manazza, Valeria Pedone, Gianluca Sfratato)

Firefly nasce da una evoluzione della parete Rolling Wall del Gruppo Penta, della quale sfrutta il sistema elettrico già integrato nel progetto originario.
Firefly è realizzata con uno scheletro di alluminio che fa da cornice a due lastre in vetro stratificato di spessore diverso, e meccanicamente è fornita di un sistema di attuatori posti nella parte inferiore e attivabili elettricamente, i quali in fase di allineamento permettono il bloccaggio a terra della parete.
Gli studenti hanno cercato di "rompere" il senso di "verticalità" della parete divisoria classica, attraverso lo studio di una serie di grafiche in grado di accompagnare l'occhio verso una concezione orizzontale e più lineare del sistema, ispirandosi al lavoro dello studio Kapitza di Londra e a quello del designer Giovanni Pintori.

Pannello Sandwich (progetto di Mattia Mosca, Elisa Piersimoni, Giulia Pressi)

Il progetto è stato ispirato dal feltro
E' stata realizzata una superficie tridimensionale attraverso una rete di tagli ripetuti ed alternati che lasciano intravedere un foglio di feltro sottostante, generando così un effetto grafico ed un abbattimento del suono grazie alla forma quasi conica che il pannello assume. Il nome del pannello deriva dalla stratificazione dei diversi materiali i quali, partendo dall'esterno, sono:

  • due fogli di feltro colorati, inseriti al di fuori del profilato d'alluminio, i quali coprono la parte di telaio laterale e non interrompono visivamente la trama creata coi pannelli affiancati
  • uno strato in OSB che, con la sua rigidità, riesce a dare sostegno al "sandwich" e che, abbinato allo strato centrale di lana di roccia, costituisce un'ottima soluzione fonoassorbente e leggere allo stesso tempo

Luminos Plus (progetto di Marco Orlandi, Erjon Rruqja, Gianmarco Ruggieri)

Luminos Plus è la soluzione leggera, luminosa e dinamica per la divisione degli spazi interni dei ogni edificio senza rinunciare all'isolamento acustico.
La parete, che si presenta perfettamente allineata e sigillata, priva di fessure e parti meccaniche in vista, è composta da elementi modulari indipendenti che scorrono su una guida in estruso di alluminio fissata a soffitto, con lo scorrimento fluido che è garantito da carrelli a bassissimo attrito.
La parete è composta da un isolante fono/termo assorbente in fibra di lino, il quale è posizionato al centro della parete, mentre più esternamente viene inserita una rete metallica SQ30 spianata con maglie a rombo, ed infine una pellicola chiamata Barrisol con notevoli caratteristiche meccaniche.

Cascade (progetto di Adele Paglione)

Cascade si propone con un design semplice ma molto versatile. La parete è il risultato di una lunga ricerca finalizzata alla sperimentazione di una nuova forma, allo scopo di facilitare la creazione di nuovi spazi o la divisione di grandi ambienti.
L'anima portante di Cascade è composta da stecche molto leggere, flessibili ma al tempo stesso ultraresistenti, di legno di bambù o vetroresina. La struttura interna, nella quale sono posizionate strisce LED ad elevata luminosità, è rivestita dalla Lycra, un tessuto morbido ed elastico, che permette un'elevata personalizzazione di colore e stampe su richiesta.

Stanza nella stanza (progetto di Gerardo Nanni, Alessio Mancini, Benedetta Paganico, Giulio Paolucci)

Il progetto parte dal pensiero di Andrea Zittel relativamente allo spazio, il quale è più interessato a sistemi piccoli piuttosto che a quelli grandi.
Il progetto, quindi, ipotizza un'architettura mobile con pareti incerniate, atte a comporre un giaciglio per le esigenze dell'abitare, del lavoro e delle emergenze: la "stanza nella stanza", appunto.
La "Stanza nella Stanza" è disponibile in due versioni: la prima versione, quella "elite" è rivolta ai grandi uffici ed alle grandi aziende, mentre la seconda "low cost" è pensata per far fronte alle esigenze ambientali e non, minimizzando i costi di produzione.

Picture Table (progetto di Chiara Matteucci, Chiara Tripodi)

Picture Table nasce allo scopo di favorire il lavoro interinate negli uffici, ed è considerato in tale ambito una novità, poiché, attraverso delle semplici azioni, crea postazioni di lavoro istantanee nel caso in cui si verifichi un improvviso aumento di personale in azienda.
Picture Table è una parete divisoria estremamente versatile, poiché svolge sia la sua funzione propria di separé, ma è anche capace di trasformarsi in un comodo tavolo da ufficio ed in un complemento di arredo estremamente divertente ed innovativo.

Primary (progetto di Dalila Niespolo, Ludovica Sabbatini, Martina Scagnoli)

Primary si ispira al movimento Neoplastico, ed in particolar modo a Piet Mondrian e Gerrit Rietveld, da cui riprende l'uso esclusivo dei colori primari, dei non colori e di elementi multipli e sottomultipli del rettangolo.
Primary si distingue per l'ampio mobile dattilo che funge da sostegno per la che funge da sostegno per la scrivania ed assolve una duplice funzione di contenitore.
Inoltre, il piano di lavoro ed il mobile contenitore sono predisposti per la raccolta dei cavi e per la loro uscita in due punti diversi, permettendo una buona flessibilità ed ergonomia nell'utilizzo delle tecnologie lavorative da ufficio.

Leaf System (progetto di Cinzia Nasini, Carlo Sebastiano, Paolo Silvestri, Antonella Troiani, Elia Virgili) 

Leaf System è un progetto composto da una scrivania, che funge da elemento base, e dai suoi complementi che le si aggiungono: ha una conformazione ovale dei suoi componenti, la quale deriva dalla stilizzazione della forma della foglia, che ha ispirato l'intero progetto.
La scrivania è composta da un piano ellittico in vetro che poggia su un particolare telaio tubolare in acciaio, una struttura a tre piedi, collegati da una ramificazione che richiama appunto le venature della foglia.
Inoltre, avendo l'intero telaio una sezione cava, questo permette (ed allo stesso tempo nasconde) il passaggio di cavi e di energia, così come la linfa vitale attraversa le venature della foglia.

Addition (progetto di Alessandro Pazzi, Carlo Scorcella, Alessia Volpi, Federica Voltattorni)

Addition è una scrivania direzionale dal dettaglio riconoscibile e dalle forme geometriche essenziali e sottili, impiegando legno, vetro ed alluminio.
La scrivania è composta da due piani di lavoro: il principale e il dattilo, entrambi previsti in cristallo dello stesso spessore dei raccordi laterali (i quali sono realizzati in legno impiallacciato nobilitato).

PetraX (progetto di Valentina De Blasi)

PetraX è una tavolo da meeting la cui particolarità è quella di richiudersi completamente in senso verticale per una più facile organizzazione dello spazio.
Le forme organiche di cui sono composti i tavolini, lo rendono raffinato ed adatto ad un'occasione di incontri.
Le gambe dei tavoli si ergono sinuose e longilinee grazie ai profili circolari di cui sono composte, mentre gli incastri che ne permettono il movimento rotatorio sono un elegante e divertente rivisitazione dei "giunti innocenti".

Modulary (progetto di Rossella Santeramo)

Modulary nasce con l'obiettivo di creare una libreria modulare, funzionale e versatile.
Il corpo di Modulary è costituito da una "boiseire" quadrata, alla quale può essere aggiunto un qualsivoglia numero di moduli ad L, con pomelli, facendoli scorrere su dei binari: tutto ciò garantisce estrema facilità di montaggio e smontaggio impensabile, ed una camaleontica capacità di reinventarsi, espandendosi in orizzontale, verticale ed in obliquo.
Il prodotto è realizzato in MDF laccato, il quale permette di ottenere le colorazioni più variopinte.

Saily servomuto (progetto di Angela Sindaco, Chiara Valori)

Saily nasce dalla rivisitazione dell'idea di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Zanotta, che prevede una serie di servetti che spaziano da un semplice porta ombrelli (Servopluvio), ad un'attrezzatura portamanifesti (Servomostre).
Il servomuto è un complemento di arredo che nasce principalmente come appendiabiti "domestico", un oggetto che non richiede ampi spazi per la sua collocazione e risulta molto pratico :inoltre, Saily servomuto è ampiamente adattabile ad ambienti più formali, essendo facilmente trasformabile in una plurarlità di oggetti diversi, dall'appendiabiti alle mensole, dalla libreria al porta documenti al porta ombrelli.

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